GESSO


Il materiale di partenza per la produzione del gesso è costituito dalla pietra da gesso la quale viene dapprima frantumata, quindi inviata ai forni di cottura ove subisce la disidratazione (perdita di acqua) che conferisce al prodotto finito le proprietà leganti, ed infine, setacciata ed omogeneizzata.
Il minerale usato per la fabbricazione del gesso legante è il solfato di calcio biidrato CaSO4·2H2O, esso cristallizza nel sistema monoclino.
Questa varietà di gesso naturale, generalmente in grossi e bei cristalli incolori e trasparenti, prende il nome di selenite; caratteristici sono i cristalli geminati a ferro di lancia o a coda di rondine, come pure le associazioni lenticolari, note soprattutto come rose del deserto. Oltre a queste varietà del gesso naturale, si hanno quelle in masse lamellari vetrose (specchio d’asino), in masse saccaroidi, translucide e coroidi (l’alabastro gessoso) in masse fibrose con lucentezza serica (sericolite o gesso fibroso) e in masse compatte (la pietra da gesso). Come è noto l’alabastro gessoso, che abbonda in varietà bianchissime e trasparenti nella provincia di Pisa, è usato in lavorazioni di decorazione. Anche la sericolite è usata per fare oggetti d’ornamento, insieme all’alabastro gessoso, viene compresa tra le pietre preziose.
Il ballatine è una varietà di alabastro gessoso a zone di belle tinte che proviene dalla Sicilia; invece la mont-martrite (che prende il nome dalla famosa collina di Parigi) è una varietà di gesso naturale che contiene del carbonato di calcio. In natura si trova anche l’anidride, minerale costituito essenzialmente da solfato di calcio anidro, composto chimico dalla formula CaSO4. Cristallizza nel sistema rombico, ha un peso specifico di 28,45÷29,28 N/dm3 e una durezza di 3÷3,5 della scala di Mohs. Una sua varietà, con struttura saccaroide e colore grigio-azzurognolo, la volpinite, è usata come pregevole pietra da decorazione per interni, sotto il nome di bardiglio di Bergamo.
L’anidride, sotto l’azione degli agenti atmosferici, si idrata lentamente, con aumento di volume, trasformandosi in gesso naturale.
Va notato che sotto il nome di rocce gessose si intendono sia le rocce semplici costituite prevalentemente da gesso naturale, sia quelle costituite prevalentemente da anidrite.
L’Italia è ricca di giacimenti, tra cui si possono elencare quelli lungo il lago d’Iseo, del versante adriatico, dell’Appennino Emiliano e Marchigiano e in Sicilia. I giacimenti di gesso naturale si sono formati Talvolta, i giacimenti si sono formati in seguito all’ossidazione dello zolfo o dei solfuri metallici e conseguente reazione, dell’acido solforico o dei solfati solubili che ne sono derivati, con il calcare; quindi, il gesso naturale, oltre che in terreni di natura sedimentaria, si trova in terreni vulcanici, in giacimenti metalliferi e anche di torba o di carbon fossile.
Se il minerale è costituito da solfato di calcio biidrato chimicamente puro o quasi, il suo colore è bianco, con cristalli perfettamente incolori e trasparenti; se lo accompagnano delle impurezze (soprattutto ossido ferrino, argilla o sostanze organiche), il colore può variare molto, dal giallino e rosa al grigio e bruno, più o meno intensi.

Quindi si divide in:
- Anidrite CaSO4
- Biidrato (CaSO4 x 2H2O, quest’ultimo si suddivide in:
     - Selenite
     - Alabastro gessoso.

La genesi dei gessi è essenzialmente evaporitica in ambiente marino.
La preparazione del gesso inizia con la Selenite (fase biidrata con 20.92% di H2O) e viene macinate in un processo industriale e viene riscaldarla per eliminare l’acqua nel suo interno.
Alla Temperatura di 128°C
CaSO4 x 2H2O CaSO4 x ½ H2O + 1.5 H2O Δ𝐻= 19500 cal
Alla Temperatura di 163°C
CaSO4 x ½ H2O CaSO4 + ½ H2O
Alla Temperatura di oltre 300°C
EMIDRATO : Anidrite 𝛼 Anidrite 𝛽 o “gesso morto” (poco idratabile).
Viene definito gesso morto in quanto non riesce più ad idratarsi, perché la temperatura distorce il reticolo e l’acqua non riesce più ad entrare.
Questi processi di idratazione e disidratazione avvengono in pochi minuti.
soprattutto in seguito a deposito dell’acqua dei mari, delle lagune o anche dei laghi; infatti il solfato di calcio è uno dei sali contenuti in maggior quantità nelle acque marine. Ciò spiega perché il gesso naturale o l’anidrite accompagnino sempre il salgemma o i minerali a base di solfati solubili in acqua; per esempio, è noto un minerale, la glauberite, che è una combinazione di solfato di sodio con solfato di calcio, dalla formula Na2SO4·CaSO4.

Processi di presa ed indurimento del Gesso 
Si impastano le due forme di Emidrato 𝛼 𝑒 𝛽 e l’Anidrite 𝛼 con 60 -70% di H2O, con questo mescolamento il composto va in soluzione e nel giro in poco tempo comincia a precipitare il Solfato di Ca Biidrato (gesso) in quanto sono reazioni molto veloci.
Rapidamente cominciano a formarsi e si sviluppano cristalli di Biidrato che formano un intreccio compatto con l’aumento della resistenza meccanica.
L’indurimento completo può avvenire in 30min, compreso tra 7min e 40min.

Usi del Gesso
L’utilizzo del Gesso è principalmente usato per stucchi o decorazioni.
Nel gesso si può aggiungere calce, sabbia, polvere di marmo per migliorare l’adesione e migliorare la presa.
Inoltre, vengono utilizzati come addizionali per le malte per intonaci interni, questo perché tende a dare una finitura più liscia.
L’utilizzo più frequente del gesso nell’industria è quello dei pannelli per controsoffittature.
Sono inoltre molto utilizzati in zone commerciali in quanto hanno la caratteristica di essere ignifughi, ossia hanno la capacità di resistenza al fuoco e in casi di incendi ne ritardano il surriscaldamento.
Il gesso viene anche utilizzato come regolatore dell’umidità degli ambienti, poiché essendo costituito da anidrite, questa funge da trappola per l’umidità e riesce ad assorbire acqua.



Home 
     Petrografia Applicata e Geologia Economica

Nessun commento:

Posta un commento