Si tratta di un fenomeno ondoso stazionario che raccorda, in genere assai bruscamente, una corrente veloce di monte con una corrente lenta di valle. Nel risalto, parte dell'energia cinetica è convertita in energia potenziale, con un innalzamento repentino della quota del pelo libero; parte viene invece dissipata sotto forma di calore, essenzialmente con generazione di vortici e turbolenze. Il fenomeno è molto sfruttato ai fini pratici per dissipare l’energia di una corrente veloce nei canali di sfioro delle correnti idriche da serbatoi. Le sezioni di contorno del risalto idraulico sono costituite da due ben precise altezze di corrente, una veloce a monte del risalto e una lenta a valle, che possono determinare per mezzo del teorema di conservazione della quantità di moto (e non del teorema di conservazione dell’energia). In pratica, le due altezze di contorno del tronco in cui avviene il risalto, che si definiscono coniugate, sono caratterizzate dallo stesso valore della spinta totale S, composta da una componente idrostatica (pari a γAhG, dove hG è l’affondamento del baricentro della sezione) e da una componente dinamica (pari a βρQV), in cui β (analogamente al coefficiente di ragguaglio delle altezze cinetiche, α) è il coefficiente di ragguaglio delle quantità di moto, che in genere si pone pari ad 1.
Nel caso particolare di alveo rettangolare, l’equazione di equilibro della spinta idraulica si può facilmente esplicitare nell’espressione:
Inoltre, applicando la definizione dell’energia specifica E, si riesce a ricavare esattamente la perdita di carico specifico ΔE del risalto idraulico:
in cui, essendo h2>h1, consegue, come evidenziato nel diagramma precedente, che ΔE=E1-E2>0.
Da osservazioni sperimentali, l’altezza massima del risalto si può porre pari a hmax = Fr,1 2 ∙ h1, mentre la lunghezza occupata dal risalto nel tronco fluviale è pari a circa Lrisalto = 6·(hV-hM).
Il risalto può assumere forme diverse, idraulicamente caratterizzate da specifici valori del numero di Froude di monte Fr,1 = V1√gh1 ⁄o di valle Fr,2 = V2√gh2⁄.
Si ha un risalto idraulico ondulato quando la corrente è prossima allo stato critico sia nel tronco veloce a monte che in quello lento a valle. Il pelo libero assume la forma di una successione di ondulazioni stazionarie e smorzate intorno al livello di valle:
Si parla di risalto idraulico ondulato con frangimento nel caso in cui le ondulazioni del pelo libero tendono a frangere e si riducono di numero. Si tratta di un fenomeno di transizione tra il risalto ondulato e il risalto diretto. Il numero di Froude è compreso tra 2 e 3:
Il risalto idraulico pienamente sviluppato, con visibile sopraelevazione del pelo libero ed elevata dissipazione termica provocata da vorticosità e turbolenze, si ha quando il numero di Froude della corrente veloce in arrivo da monte è maggiore di 3:
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