È lo studio dei carboni presenti nei suoli. Si tratta di indicatori paleoambientali (complementare dei tradizionali metodi pollinici) per la ricostruzione di variazioni diacroniche della vegetazione a scala locale (per piante legnose soltanto). Permette onoltre a risalire as incendi naturali o artificiali del passato e alla valutazione del possibile ruolo dell’impatto antropico sull’ecosistema naturale.
L’analisi dei carboni (antracologia) è finalizzata in primo luogo alla ricostruzione degli ambienti del passato, che è tanto più precisa quanto maggiore è il numero di frammenti analizzati. Disponendo di sequenze stratigrafiche continue è possibile cogliere gli aspetti dinamici della vegetazione, dipendenti da fattori climatici e dall’impatto antropico. Nei contesti archeologici, i carboni di legna sono sempre il risultato di una selezione antropica, perché la legna è stata scelta, raccolta e lavorata. L’analisi, in questo caso, consente di valutare i criteri di selezione e l’organizzazione del lavoro. Nei casi più fortunati, elementi di strutture e manufatti, anche se carbonizzati, sono conservati a sufficienza per poter essere studiati da un punto di vista funzionale e tecnologico.
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